Immagina di trovarti in un museo, camminando tra le sale illuminate da luci soffuse. Ti immergi in una narrazione fatta di immagini, suoni e installazioni interattive che sembrano riportarti indietro nel tempo. È un viaggio che va oltre il semplice guardare: un’esperienza che coinvolge, sorprende e cattura l’immaginazione. Dietro a tutto questo, spesso, ci sono persone come me, Francesco Russo, e il mio amore per gli allestimenti museali.

Come nasce la passione per l’allestimento museale

La mia passione per l’allestimento museale è nata quasi per caso. Dopo la laurea mi trovavo a Palermo, ma una svolta è arrivata quando ho deciso di inviare il mio curriculum ad Asteria Multimedia, un’azienda di Trento. Dopo un mese di prova, sono stato assunto e ho lavorato con loro per quattro anni e ancora oggi collaboriamo. Quel primo passo ha segnato l’inizio di un percorso straordinario che mi ha portato a lavorare in tutta Italia, creando esperienze museali che toccano le corde più profonde dell’immaginazione e della cultura


Il lavoro di allestimento museale: una precisione quasi chirurgica

Dietro ogni installazione museale, c’è un lavoro di precisione che deve essere impeccabile. Il margine d’errore è praticamente nullo, ma ciò che rende questo lavoro affascinante è la libertà creativa che lo accompagna. Ogni progetto è un dialogo continuo con il cliente, cercando di capire e interpretare al meglio ciò che desidera. C’è sempre un po’ di mistero finché il progetto non viene approvato, ma la vera magia si manifesta quando un’idea si trasforma in cultura tangibile, rievocando momenti storici o offrendo nuove prospettive su eventi già conosciuti.

La vera magia sta nel trasformare un’idea in cultura tangibile, spesso rievocando momenti di storia o scoprendo nuove prospettive su eventi apparentemente noti. Infatti, ho avuto la fortuna di lavorare in contesti meravigliosi, spaziando per tutta l’Italia. Tra i miei ricordi più affascinanti ci sono i paesaggi mozzafiato dei Monti Aurunci e l’incontro con antichi mestieri come quello dei boscaioli del Friuli Venezia Giulia, che in passato garantivano la sopravvivenza della comunità fornendo legna.

Un’esperienza indimenticabile: il Museo Magma di Follonica

Tra i progetti più emozionanti, ricordo con affetto il Museo Magma di Follonica. Lavorare su questo progetto, esplorando la storia della lavorazione della ghisa attraverso le testimonianze degli ex operai, è stato toccante. Quelle storie di vita vissuta in fabbrica, di comunità e sacrificio, si sono trasformate in installazioni video che rappresentano una parte integrante del museo.

Il bello di questo lavoro

Quello che rende speciale il mio lavoro è l’insieme delle attività. Si parte con un’idea, la si sviluppa su carta, si scrive una sceneggiatura, si pensa ai costumi, agli oggetti e si organizza il set. Ogni fase richiede pianificazione, dal budget alla scelta della troupe. Si tratta di un impegno costante, ma con una libertà che permette di creare qualcosa di unico e incredibilmente soddisfacente.

In fin dei conti, il mio non è solo un lavoro, ma una vera e propria missione: dare vita a storie che lasciano un segno e regalare al pubblico esperienze indimenticabili. In fondo, l’arte di allestire musei non è altro che un modo per narrare emozioni attraverso lo spazio, trasformando ogni visita in un viaggio sensoriale ed emozionale.