C’è una magia unica in una bottega artigianale. Quella che senti nel profumo del legno appena lavorato, nel tocco morbido della lana, nel suono ritmico di una macchina da cucire. Una magia che ti riporta a una dimensione più umana, fatta di storie, di persone, di mani che creano.

È qui che nasce Storie di Sale. Un progetto che mi accompagna da qualche anno e che ha trovato la sua vera forza durante il lockdown. Raccontare le piccole realtà artigianali è diventata la mia missione. Perché? Perché dentro quelle botteghe non trovi solo oggetti. Trovi tradizioni che si rinnovano, innovazioni che rispettano il passato, e soprattutto trovi persone straordinarie.

Come a Pecore Attive, dove un giovane imprenditore ha preso l’eredità della famiglia – la lavorazione della lana – e l’ha trasformata in qualcosa di unico. Non solo coperte, ma anche diari, portapenne, accessori che sembrano usciti da un museo del design. O come Gabriella Reznek, che raccoglie pellami scartati per dare vita a borse incredibili: pezzi unici, che portano con sé una storia di sostenibilità e creatività.

Io vado da loro, li ascolto, mi immergo nei loro racconti. Non è solo lavoro, è una connessione. Un dialogo fatto di mani, di occhi, di parole che poi diventano immagini. Quando accendo la telecamera, non registro solo scene. Raccolgo emozioni, racconto vite.

Ma non mi fermo alla Puglia. Storie di Sale vuole attraversare l’Italia, scovare e dare voce a chi, nei laboratori più nascosti, tiene viva la bellezza dell’artigianato. Perché ogni bottega è un microcosmo che merita di essere scoperto.

E tu? Sei pronto a partire con me? A scoprire storie che parlano di tradizioni, futuro e passione? Seguimi, e lasciati ispirare. Perché l’artigianato non è solo passato, è il nostro futuro raccontato attraverso le mani di chi crea.